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AMARCORD - Hristo Stoičkov | Officina dello Sport.com

“Se non avesse avuto quel piede sinistro, probabilmente Hristo Stoichkov avrebbe fatto carriera nell'esercito bulgaro..”
“..ma solo per esserne radiato prima o poi”.

Hristo Stoičkov
Hristo Stoičkov
Hristo Stoičkov

Hristo nasce l’8 febbraio 1966 a Plovdiv - Bulgaria da una famiglia operaia.

Vive un’infanzia difficile e si arruola nell’esercito dove raggiunge il grado di maresciallo. Nel mentre riesce a guadagnarsi da vivere con la carriera da calciatore.

⭐ Appena diciottenne viene acquistato dal Cska Sofia dove gioca per 6 incredibili anni: vince 3 volte il campionato (di cui due volte è capocannoniere e in uno vince la Scarpa d’Oro per aver segnato ben 38 gol), 4 coppe di Bulgaria, 1 supercoppa e 1 titolo di capocannoniere della Coppa delle Coppe.

Momento Stoichkov:
è il 1985, si gioca la finale di Coppa di Bulgaria, Hristo segna 4 gol contro la storica rivale Levski Sofia, finisce 4-0.
Nella gara di ritorno Stoichkov si presenta con il numero 4 stampato sul retro della maglia. 

Alla fine della gara è protagonista di una rissa che porta allo scioglimento delle due società da parte del Partito Comunista e viene radiato in un primo momento, poi squalificato per 1 anno (saranno realmente 6 mesi). 

La Scarpa d'Oro vinta nel 1990 è il biglietto da visita che gli consente di spiccare il volo e trasferirsi nel Barcellona allenato da Johan Cruijff. 

L'allenatore lo schiera spesso sulla destra del suo attacco ne stima le doti tecniche, decisamente meno le intemperanze. 

Eppure Hristo resta a Barcellona per cinque anni e vince cinque volte la Liga. Vince anche una Champions League.

Nel 1994 è protagonista della finale persa 4-0 contro il Milan di Cappello, ma le ottime prestazioni col club e con la Nazionale al Mondiale gli permettono di conquistare il Pallone d'Oro.

Nell'estate del 1994 Hristo Stoichkov è il trascinatore della Bulgaria al suo miglior risultato di sempre in un Mondiale: il fantasista segna tre gol nel girone, il pareggio agli ottavi vinti poi ai rigori con il Messico, un gol ai quarti con la Germania e un altro nella semifinale persa per 2-1 contro l’Italia di Roberto Baggio.

Con 6 gol segnati Stoichkov è capocannoniere alla pari col russo Oleg Salenko. E insieme a Roberto Baggio e Romario è l'indiscussa stella del Mondiale.  

Il resto della sua carriera con la nazionale non è però altrettanto fortunato e dopo Euro '96 (tre gol ed eliminazione nel girone), arrivano solo delusioni, multe e risse coi compagni di squadra. 

⚪ L’anno dopo però, il rapporto con l’allenatore spagnolo si deteriora del tutto, e in estate passa al Parma.

Stoichkov arriva in Italia come il campione che è. Nevio Scala decide di schierarlo al centro dell'attacco, ma Hristo non riesce ad ambientarsi, non si trova con Zola e finisce per fare la riserva di Filippo Inzaghi. 

In Serie A gioca appena 23 partite, segnando solo 5 gol, offre sprazzi di classe ma in modo troppo sporadico, critica apertamente il club e il calcio italiano e chiede il trasferimento in estate.

Il ritorno in blaugrana vede l'intesa con Ronaldo e la vittoria della Coppa delle Coppe nel 1997. Ma Stoichkov ormai non è più titolare, gioca 36 partite (di cui solo 22 in Liga) il primo anno e solo 8 il secondo. 

✈️ Sceglie quindi di tornare in patria, ma anche col Cska Sofia gioca poco. Finisce la sua carriera nei classici “paesi da fine carriera”: in Arabia Saudita all'Al-Nasr, in Giappone al Kashiwa Reysol, negli Usa, dove gioca tre anni nel Chicago Fire e uno nel DC United, prima di ritirarsi nel 2003 per intraprendere una carriera da allenatore che conta più esoneri, querele e multe che successi.